Biografie di relatori e relatrici

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GIOVANNI ABBATE DAGA è professore associato di Psichiatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino e attualmente ricopre tale ruolo in convenzione con l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Dal 2006 al 2010 è stato responsabile clinico dell’attività del Day Hospital di Psichiatria per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare, dal 2010 responsabile clinico dell’attività di reparto per la stessa struttura e vice primario della stessa. È docente della Scuola di Dottorato di Neuroscienze Indirizzo Psichiatria dell’Università di Torino. Negli anni ha approfondito la ricerca nel campo della psichiatria clinica, con particolare riguardo ai Disturbi del Comportamento Alimentare, alla psichiatria di liaison ed alla Psicosomatica, alla psicoterapia, al ruolo della personalità nella patogenesi e nella cura dei disturbi mentali, alla psicofarmacologia. Ha in attivo numerose pubblicazioni nazionali e internazionali ed è coautore del Manuale di psichiatria biopsicosociale, (CSE, 2007). È psicoterapeuta e membro di diverse società scientifiche, in particolare membro della SIP Piemontese, della Società italiana di Psicopatologia, della Società italiana di Psicopatologia Alimentare (membro del Consiglio Direttivo), della Società di Psicoterapia Medica e della Società Italiana di Psicologia Individuale.

CAROLA BARBERO insegna filosofia del linguaggio all’Università di Torino. Oltre a numerosi articoli su riviste scientifiche ha pubblicato i seguenti libri: Madame Bovary. Something Like a Melody (AlboVersorio, 2005), Chi ha paura di Mr. Hyde? (il melangolo, 2010), Sex and the City e la filosofia (il melangolo 2010), La biblioteca delle emozioni (Ponte alle Grazie 2012), Filosofia della letteratura (Carocci, 2013), (con T. Andina) Ermeneutica, estetica, ontologia. A partire da Maurizio Ferraris (il Mulino, 2016).
Home page: http://labont.it/people/carola-barbero

MAEVA BARRIÈRE est docteur en arts plastiques à l’Université de Toulouse Jean Jaurès, intégrant le laboratoire LLA-CREATIS, et centre ses recherches autour de l’art comestible. Des natures mortes aux installations comestibles, des rites à la gastronomie «Manger l’art: art comestible et gastronomie esthétique» est une étude qui revalorise le temple de l’éphémère et celui des plaisirs au sein des arts. Un tracé baroque durant l’enfance, de l’Espagne au Mexique, dessine le concept d’une possible esthétique gourmande. Le sens du goût est alors questionné, entre le beau et le bon, l’aliment devient-il art ? C’est à travers plusieurs rencontres comme celle de chefs cuisiniers, Michel Sarran (Toulouse), Jean Luc Fau (Rodez), Vidal Elias Murillo, Luis Barocio, Christian Bravo, Walter Andres (Mexique), ainsi que les Ecoles culinaires (Mérida-Mexique) et le Lycée Hôtelier Renée Bonnet (Toulouse) que l’art comestible se définit confrontant les arts plastiques aux arts gastronomiques. Maeva Barrière partage son processus plastique et gustatif, lors de résidence d’artiste avec divers publics et structures comme l’entreprise de biscuit Poult et l’agence Perfectlovers, ou bien les centres sociaux de Cahors pour le Festival Lot of Saveurs afin d’inventer des recettes pour mettre en œuvre le goût de l’art.

MASSIMO BONIFAZIO è professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino. Si è occupato di poesia tedesca contemporanea (Alfred Kolleritsch, Poesie, a cura e con un saggio di M. B., Torino 2005), di prosa del Novecento, in particolare di Thomas Mann (Thomas Mann, un Don Chisciotte senza casa, Roma 2009) e del discorso della memoria del nazismo (La memoria inesorabile. Forme del confronto con il passato tedesco dal 1945 a oggi, Roma 2014). Riguardo al rapporto fra cibo e letteratura ha pubblicato vari articoli su Thomas Mann e sulle Affinità elettive di Goethe, e una monografia (I galatei di Sankt Grobian. Eccessi alimentari e "cattive maniere" nella letteratura di lingua tedesca fra i secoli XII e XVI, Torino 2004).

SIMONE CINOTTO è Professore Associato di Storia Contemporanea presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e ha insegnato e svolto attività di ricerca in importanti università internazionali (New York University, Columbia University e University of London). Ha pubblicato diversi saggi e libri, tra cui: Soft Soil Black Grapes: The Birth of Italian Winemaking in California, New York University Press, 2012; The Italian American Table: Food, Family, and Community in New York City, University of Illinois Press, 2013; Making Italian America: Consumer Culture and the Production of Ethnic Identities, Fordham University Press, 2014, che ha vinto il premio 2015 per la migliore opera collettanea e libro di testo della Popular Culture Association/American Culture Association. Il volume Global Jewish Foodways: A History, curato con Hasia Diner, è in uscita per University of Nebraska Press. I suoi interessi di ricerca comprendono la storia delle migrazioni, la storia dei consumi, la storia dell’alimentazione e la storia dei rapporti transatlantici tra l’Italia e gli Stati Uniti.

LUCA COCOLIN è professore associato presso l'Università di Torino. Dal 2008 fa parte del Comitato esecutivo dell'International Committee on Food Microbiology and Hygiene (ICFM), parte dell'International Union of Microbiological Societies (IUMS). Dal 2008 è Editore Capo dell'International Journal of Food Microbiology e dal 2015 è membro del Leadership Team della European Technology Platform Food for Life. È coautore di più di  200 lavori a stampa sperimentali e capitoli in libri o edizioni speciali e ha partecipato a convegni nazionali ed internazionali presentando relazioni o comunicazioni originali. È esperto in materia di metodi molecolari applicati alla microbiologia degli alimenti. Più specificatamente: sviluppo, ottimizzazione ed applicazione di metodi molecolari per la rilevazione, quantificazione e caratterizzazione di microrganismi patogeni in alimenti; studio di ecologie microbiche in alimenti fermentati (principalmente salami, formaggi e vino) mediante utilizzo di metodi coltura indipendenti; bioprotezione: caratterizzazione di batteriocine e loro studio in vitro e in situ; studio del microbioma umano.

GAIA COTTINO è dottore di ricerca in Antropologia ed Etnoantropologia. Specializzata in studi di Oceanistica, svolge da diversi anni attività di ricerca nel Sud Pacifico, prevalentemente nel regno di Tonga, sui temi dell’alimentazione, del corpo e della salute. È docente di Italian Food and Culture presso la American University of Rome e Cultrice della materia in Antropologia Culturale presso l’Università La Sapienza di Roma. Più recentemente ha collaborato come antropologa freelance sui temi dei comportamenti alimentari e della medicalizzazione dei consumi in Europa e in Italia con diversi istituti di ricerca italiani. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il peso del corpo: un’analisi antropologica dell’obesità a Tonga, Unicopli, Milano, 2013; Tip-toeing among the bodies of knowledge and the knowledge of the bodies in Tonga, in Cultural Encounters: Ethnographic Updates from Asia and the Pacific Islands (a cura di Forrest Young, Marie Conran, Suzanne Finney, Guido Pigliasco) University of Hawaii Press, 2015; Il paese dalle grandi cosce: l’abbondanza nelle isole del Regno di Tonga, in Sguardi Etnografici sul cibo (con Barberani S., Badii M., Riva F.), Laboratorio Expo Keywords, Feltrinelli ed., 2015; 'Obesity ‘epidemic’ in the Kingdom of Tonga: critical notes on the right body size, in Le Journal des anthropologues, 2014.

DANIELA FARGIONE ha conseguito un Master e un PhD in Letterature comparate alla University of Massachusetts di Amherst, MA, dove è stata ricercatrice Fulbright. Attualmente insegna Lingua e Letterature anglo-americane all’Università di Torino, al Dottorato in Lettere (indirizzo di Letterature Comparate) e al Master in American Studies dell’Università di Torino. I suoi campi di indagine includono l’ecocritica (cibo e cultura), le interconnessioni tra la letteratura anglo-americana e le altri arti e le letterature delle migrazioni. Ha organizzato e diretto convegni, conferenze e di recente il festival “Alla tavola delle migranti”, 2016 (www.allatavoladellemigranti.it). È autrice di Cynthia Ozick: Orthodoxy and Irriverence. A Critical Study (Aracne, 2005); Giardini e labirinti: l’America di E. A. Poe (Celid, 2005); Ambiente Dickinson. Poesie, sculture, nature (Prinp, 2013) e di numerosi articoli. Ha curato insieme a Johnathan Sunley il volume Merely a Madness? Defining, Treating and Celebrating the Unreasonable (Inter-Disciplinary Press, 2012) e insieme a Serenella Iovino ContaminAzioni ecologiche: Cibi, nature e culture (Led Edizioni, 2015). È traduttrice letteraria per la casa editrice Einaudi. http://unito.academia.edu/DanielaFargione

GIANPAOLO FASSINO, dottore di ricerca in antropologia culturale presso l’Università di Udine, è attualmente assegnista all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo-Bra, dove si occupa in particolare dello sviluppo del progetto “Granai della memoria”. È professore a contratto di Antropologia medica presso la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale. Si occupa principalmente di antropologia dell’alimentazione ed è autore di numerose ricerche nei settori dell’etnografia, dell’antropologia storica, della storia delle discipline demo-etno-antropologiche e della storia culturale del Piemonte.  I suoi contributi sono comparsi nei volumi Narrare la città. Tratti identitari, linguistici e memoria della tradizione a Novara (a cura di G. Ferrari e M. Leigheb, Novara, Interlinea, 2013) e Hertz. Un homme, un culte et la naissance de l’ethnologie alpine (Aosta, Région Autonome de la Vallée d’Aoste, 2013). Con Paolo Corvo ha curato il libro Quando il cibo si fa benessere. Alimentazione e qualità della vita (Milano, Franco Angeli, 2015). Insieme a Davide Porporato ha curato il volume Sentieri della memoria. Studi offerti a Piercarlo Grimaldi in occasione del LXX compleanno (Bra, Slow Food Editore - Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, 2015). Ha inoltre curato l’edizione completa del corpus fotografico di don Emilio Bellino: Le colline della tradizione. Il Piemonte rurale nelle fotografie di don Emilio Bellino parroco di Cinzano 1890-1920 (Cinzano, Comune di Cinzano, 2015).

PIERCARLO GRIMALDI è professore ordinario di Antropologia culturale all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Pollenzo-Bra), ateneo di cui è anche Rettore dal 2011. Ha insegnato anche presso l’Università di Torino e l’Università del Piemonte Orientale. È autore di numerosi studi tra i quali: Il calendario rituale contadino. Il tempo della festa e del lavoro fra tradizione e complessità sociale (Milano, Franco Angeli, 1993), Tempi grassi, tempi magri. Percorsi etnografici (Torino, Omega, 1996), Cibo e rito. Il gesto e la parola nell’alimentazione tradizionale (Palermo, Sellerio, 2012). Ha curato diverse opere: Rivoltare il tempo. Percorsi di etno-antropologia (Milano, Guerini e Associati, 1997), Bestie, santi, divinità. Maschere animali dell’Europa tradizionale (Torino, Museo Nazionale della Montagna, 2003), Il corpo e la festa. Forme, pratiche, saperi della sessualità popolare (Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2004), Parlandone da vivo. Per una storia degli studi delle tradizioni popolari (Torino, Omega, 2007), Il teatro della vita. Le feste tradizionali in Piemonte (Torino, Omega, 2009), Un certo sguardo. Elementi di ricerca sul campo: il caso della Baìo di Sampeyre (Bra, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, 2012), Popoli senza frontiere. Cibi e riti delle minoranze linguistiche storiche d’Italia (Bra, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche-Slow Food Editore, 2016). Ha inoltre documentato la memoria delle culture orali, conducendo indagini di antropologia visiva e realizzando archivi multimediali (www.atlantefestepiemonte.it e www.granaidellamemoria.it).

DAVIDE PORPORATO è docente di Etnologia all’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Ha lavorato alla creazione di archivi informatici multimediali finalizzati alla gestione del patrimonio etnoantropologico. In questo ambito è responsabile scientifico, con Piercarlo Grimaldi, dell’“Atlante delle Feste Popolari del Piemonte” (www.atlantefestepiemonte.it) e dei “Granai della Memoria” (www.granaidellamemoria.it). Nel 2014- 2015 ha fatto parte del gruppo di lavoro, attivo presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, per la realizzazione dei contenuti scientifici e multimediali del Museo “Teatro del paesaggio delle Langhe e del Roero”, Magliano Alfieri (CN). Dal 2015 partecipa alla ricerca “Geoportale della cultura alimentare”, finanziata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Tra le pubblicazioni recenti: Nuove pratiche di comunità. I patrimoni culturali etnoantropologici fra tradizione e complessità sociale [a cura di], Torino, Omega, 2010; il saggio Feste tradizionali, feste reinventate, Torino, Utet Libreria, 2011; Granai della memoria. Manuale di umanità 2.0, Bra, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, 2012 (con Piercarlo Grimaldi); Sentieri della memoria. Studi offerti a Piercarlo Grimaldi in occasione del LXX compleanno [a cura di, con Gianpaolo Fassino], Bra, Slow Food Editore-Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, 2015; il saggio I santi della transumanza in Valsesia: una lettura etnografica, Vercelli, Gallo, 2015.

LUISA RICALDONE è stata lettrice presso l’Università di Vienna e ha insegnato letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Torino. Si è occupata di Settecento e di Novecento, con particolare attenzione alla letteratura delle donne. Ha curato varie pubblicazioni, fra cui Il simbolico in gioco. Letture situate di scrittrici del Novecento (con A. Ribero, 2011), World Wide Women. Globalizzazione, generi, linguaggi (con T. Caponio, F. Giordano, B. Manetti, 2011) e Vecchie allo specchio. Rappresentazioni nella realtà sociale, nel cinema e nella letteratura (con E. Melon, L. Passerini, L. Spina, 2012). Ha approfondito il tema della vecchiaia in letteratura: Scrivere ancora. Appunti sullo stile tardo, in Passaggi d’età (a cura di A. M. Crispino e M, Luongo, 2013); e si è dedicata allo studio della scrittura in lingua italiana di donne straniere: Donne migranti che scrivono in italiano: il caso della Romania, in Atti del Convegno internazionale di Craiova (a cura di E. Pirvu, 2013); Nutrimenti. Cucina e scuola nelle donne di seconda generazione, in L’alterità che ci abita. Donne migranti e percorsi di cambiamento. Dieci anni del Concorso nazionale Lingua Madre, (a cura di D. Finocchi, 2015). Di recente anche la lettura della “Saffo” di Mme de Staël in Saffo. Riscritture e interpretazioni dal XVI al XX secolo (a cura di Chemello, 2015) e la pubblicazione di lettere di Anna Banti a giovani scrittrici in Da un paese lontano. Omaggio a Anna Banti (a cura di B. Manetti, 2016). È componente attiva della Società italiana delle Letterate (SiL), del CIRSDe e del Gruppo di Studio Lingua Madre. Collabora all’“Indice dei libri del mese”.

SIMONA STANO è assegnista di ricerca presso l’Università di Torino e ricercatrice presso l’International Semiotics Institute. Svolge attività di ricerca nel campo della semiotica della cultura e dell’alimentazione, della ricerca sui media e degli urban e visual studies, argomenti su cui ha presentato, organizzato e diretto conferenze in ambito internazionale e pubblicato numerosi articoli, capitoli di libro, curatele e una monografia (Eating the Other. Translations of the Culinary Code, 2015). Insegna “Semiotica del Cibo” e “Salute e cultura: uno sguardo semiotico” presso l’Università di Torino, “Cibo, comunicazione e cultura” all’Università della Svizzera Italiana e “Philosophy of Communication” e “Sociosemiotics” alla Kaunas University of Technology. www.simonastano.it

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