Area di ricerca

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L'interto progetto si muove intorno al campo di ricerca dell’ecocritica, detta anche ecologia letteraria, una disciplina nata negli Stati Uniti alla fine degli anni Ottanta, il cui obiettivo principale è l’interpretazione dei testi letterari e dei fenomeni ambientali nella loro interdipendenza. Si tratta di un ambito di ricerca interdisciplinare, ovvero contempla l’interazione di molteplici aree di studio anche molto distanti tra loro. Nella prima antologia di ecocritica, per esempio, la studiosa Cheryl Glotfelty citava “storia, filosofia, psicologia, storia dell’arte, etica”, ma oggi la lista potrebbe espandersi fino a includere discipline molto lontane dagli studi umanistici quali la biotecnologia o l’ingegneria genetica. Una delle prerogative più fruttuose di questa ibridazione consiste non solo nell’apertura a linguaggi diversi, ma anche e soprattutto nella ipotesi di una de-gerarchizzazione sia delle aree disciplinari, sia delle varie forme di vita o dei fenomeni che quelle stesse aree studiano. Si potrebbe parlare dell’ecocritica, quindi, come di uno spazio culturale e letterario che permette alla sua natura polifonica di manifestarsi come attività dinamica, creativa e inclusiva. È quest’ultimo aspetto a rendere l’ecocritica una forma culturale avversa a qualsiasi espressione di elitismo e propositiva invece di un “umanesimo non antropocentrico”, vale a dire di uno studio degli esseri umani che però non occupano più una posizione centrale ed esclusiva nel mondo. Anzi, per gli ecocritici il concetto stesso di “mondo” si estende fino a comprendere l’intera ecosfera. Questo nuovo umanesimo, perciò, ricolloca l’essere umano in una dimensione circolare e interattiva con le altre creature (non umane) del pianeta e persino con le cose, portatrici anch’esse di storia e storie: piante, sassi, montagne, cibi, memorie, ci raccontano di luoghi e di chi li ha vissuti e modellati. L’aspetto più interessante di questa critica letteraria consiste nella sua capacità di risvegliare le coscienze di lettori e lettrici, invitandoli/e ad adottare pratiche ecologiche attraverso una partecipazione attiva.
In quest’ottica la letteratura, nella sua duplice funzione ecologica ed etica, diventa uno strumento di ecologia culturale capace di fare luce su dinamiche ideologiche sommerse, meccanismi di esclusione e ingiustizie sociali e ambientali, assumendo infine un valore trasformativo.

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